Il Gruppo Brazzale, che produce e commercializza formaggi e burro dal 1784, si conferma azienda leader nell’innovazione e nello sviluppo di filiere eco-sostenibili.
Il Gruppo Brazzale ha avviato in Mato Grosso do Sul – Brasile un rivoluzionario allevamento bovino da carne detto “Silvi Pastoril”, grazie a innovative colture frutto di un decennio di ricerca condotta dallo staff italiano guidato dal dr. Maronese.
Sulla base di un “protocollo verde” siglato nel 2002 con il partner locale “Ouro Branco lt.da”, è stato creato un ciclo biologico sostenibile che raggiunge i più elevati standard di benessere animale ed efficienza senza modificare l’equilibrio ecologico naturale.
Il progetto
Un vasto territorio, finora sfruttato dagli agricoltori con monocolture, è stato recuperato, seminato a pascolo nobile e quindi riforestato con la piantagione di 300 alberi di alto fusto per ogni capo bovino, per un totale di circa 600.000, dando luogo ad un bosco alternato a radure, visibili al pubblico.
L’allevamento eco-sostenibile Silvi Pastoril prevede che il bestiame, pur costantemente controllato, viva come allo stato di natura e, salvo una manciata di sale, si nutra solo di erba. Eliminati taglio e trasporto meccanizzato dei foraggi, con grande risparmio di emissioni. Non sono impiegati concimi chimici perché la fertilità è mantenuta in equilibrio grazie al corretto carico animale per ettaro.
L’orientamento est-ovest dei filari consente all’energia solare la massima fotosintesi. Il microclima del bosco preserva l’umidità dei terreni, impedendo la desertificazione ed incrementando la piovosità naturale. Non è perciò necessario irrigare, risparmiando enormi quantità di acqua dolce. Per garantirne la purezza, le sorgenti ed i corsi d’acqua sono qualificati riserva protetta ed il bestiame dispone di abbeveratoi alimentati da pompe idrauliche azionate dalla stessa corrente dell’acqua.
La biodiversità è garantita da una oasi naturale ampia il 20% dell’area, fuori da aree antropizzate, in cui è proibito l’accesso.
Le operazioni di cura del bestiame avvengono secondo la più moderna etica animale in un centro “anti-stress”, che evita agli animali agitazione e traumi fisici.
I nuovi boschi danno legno pregiato per sostituire cemento e ferro in edilizia, mentre gli scarti alimentano le centrali termiche come fonte rinnovabile di energia. Grazie al risparmio di risorse il costo di produzione della carne, di primissima qualità e venduta in una filiera speciale della grande distribuzione, è dimezzato rispetto a quello europeo. Per poterla comperare in Italia bisognerà attenderne l’importazione.
“Il consumatore – dice Piercristiano Brazzale responsabile dell’area zootecnica del gruppo – non si accontenta più di un prodotto finale buono, sano, conveniente, rintracciabile in ogni sua fase, ormai prerequisiti scontati. Chiede che l’intero allevamento sia in armonia con la natura e generi benefici ambientali. Di fronte al crescente squilibrio ecologico del pianeta, la coscienza impone ad ognuno di rivedere i propri stili di vita ed agli imprenditori i propri modelli produttivi. Il nostro gruppo ha deciso di investire tutte le sue risorse innovative nello sviluppo di “filiere eco sostenibili”. Come per la carne, anche per il latte ed i formaggi Gran Moravia e Verena abbiamo creato una filiera di alta qualità all’insegna della eco sostenibilità, unica nel suo genere.