Avviata la Filiera Ecosostenibile Carne “Silvo Pastoril”
Il gruppo Brazzale ha varato un piano innovativo nello sviluppo di “filiere eco sostenibili”.
Di fronte al crescente squilibrio ecologico del pianeta, infatti, gli imprenditori sono chiamati a riconsiderare i propri modelli produttivi.
Giustamente, la sensibilità del consumatore è sempre più attenta al contesto ecologico nel quale si svolge un ciclo produttivo ed all’impatto del medesimo sull’ambiente.
Il consumatore oggi non si accontenta che un prodotto finale sia buono, sano, conveniente, rintracciabile in ogni sua fase; chiede in aggiunta che l’intero ciclo produttivo sia in armonia con la natura e generi benefici ambientali.
Il primo grande passo del nostro gruppo in tal senso, dopo circa dieci anni di esperienze di sistemi innovativi condotte dallo staff italiano guidato dal dr. Vittorio Maionese, è costituito dal nuovo rivoluzionario allevamento che la Brazzale spa ha avviato nel settore della carne bovina, chiamato “Ouro Branco – Silvopastoril”, presentato nei giorni scorsi alla stampa.
Come per la carne, anche per il latte ed i formaggi il gruppo ha di recente completato una filiera di alta qualità all’insegna della eco sostenibilità, unica nel suo genere, che verrà presentata il prossimo maggio in occasione della fiera “CIBUS” di Parma.”.
In Mato Grosso do Sul – Brasile, nel municipio di Bandeirantes, Brazzale spa ha siglato con il partner locale Ouro Branco lt.da un “protocollo verde” che dà il via ad un rivoluzionario allevamento bovino da carne detto “Silvo Pastoril”, basato sulla consociazione tra pascolo e coltura arborea.
Il risultato delle ricerche e degli esperimenti effettuati ha permesso di collocare la piantagione di alberi nel pascolo senza perdite di resa, in modo che la somma di uno più uno dia due e mezzo.
Il sistema origina un ciclo biologico sostenibile che raggiunge i più elevati standard di benessere animale ed efficienza senza modificare l’equilibrio ecologico naturale.
Un ampio territorio, finora sfruttato dagli agricoltori con monocolture, sarà recuperato in gestione, seminato con pascolo nobile e quindi riforestato mediante la piantagione di 300 alberi di alto fusto per ogni capo bovino, per un totale di circa 600.000, dando luogo ad un bosco alternato a radure. Il complesso è visibile al pubblico. Il bestiame, pur costantemente controllato e sottoposto a rigorosa rintracciabilità, vivrà come allo stato di natura e, salvo una manciata di sale, si nutrirà solo di erba.
Saranno eliminati taglio e trasporto meccanizzato dei foraggi, con grande risparmio di emissioni. Non saranno impiegati concimi chimici perché la fertilità sarà mantenuta in equilibrio grazie al corretto carico animale per ettaro. L’orientamento est-ovest dei filari consentirà all’energia solare la massima fotosintesi. Il microclima del bosco preserverà l’umidità dei terreni, impedendo la desertificazione ed incrementando la piovosità naturale. Non si dovrà perciò irrigare, risparmiando enormi quantità di acqua dolce. Per garantirne la purezza le sorgenti ed i corsi d’acqua saranno qualificati riserva protetta ed il bestiame disporrà di abbeveratoi alimentati da pompe idrauliche azionate dalla stessa corrente dell’acqua.
La biodiversità sarà garantita da una oasi naturale ampia il 20% dell’area, in cui sarà proibito l’accesso ed il pascolo, collegata ad una rete di “bio-corridoi” nei quali la fauna selvatica si muove per centinaia di km. fuori da aree antropizzate.
Le operazioni di cura del bestiame avverranno secondo la più moderna etica animale in un centro “anti-stress”, che evita agli animali agitazione e traumi fisici.
I nuovi boschi daranno legno pregiato per sostituire cemento e ferro in edilizia, mentre gli scarti alimenteranno le centrali termiche come fonte rinnovabile di energia. Grazie al risparmio di risorse il costo di produzione della carne, di primissima qualità e venduta in una filiera speciale della grande distribuzione, sarà dimezzato rispetto a quello europeo. Per poterla comperare in Italia bisognerà attenderne l’importazione.